Profumo di frangipani
nota:
Invece della “solita” recensione preferiamo stavolta pubblicare questo pensiero verso Franco, il nostro compagno di viaggio, padre di Silvia.
Mai prima d’ora avevo visto il tuo viso così raggiante, i tuoi occhi commuoversi davanti ad un tramonto, le tue mani un po’ tremanti raccogliere un fiore per annusarne l’intenso profumo, non un fiore qualsiasi, un fiore che sa di buono, un fiore che racchiude nei suoi cinque petali tutto il sentimento, la gioia, la realizzazione di un progetto iniziato tanti anni fa, quando sin da ragazzino collezionavi francobolli di queste terre lontane, scoperte e poi conquistate dai grandi navigatori.
Spinto da un desiderio irrefrenabile, sei approdato qui come un tempo fece James Cook, hai dovuto aspettare non poco, ma ne è valsa la pena.
Mettere sull’orecchio quel fiore, il frangipane, era diventato per te un gesto abituale, sentirne ogni momento il profumo significava esserci davvero.
Si, posso testimoniare che ci sei stato davvero, ti ho visto quando hai tirato su il tuo primo pesce dal Pacifico, la tua gioia era incontenibile, ti ho osservato compiaciuto mentre saccheggiavi i banchetti al mercato per portare a casa ogni cosa che potesse ancora parlarti di lei.
Mi divertivo quando parlavi quel toscano-inglese per interagire con la gente,e per me è stata una conferma, esiste un solo linguaggio, quello del cuore, per capirsi perfettamente.
Anche stavolta, Tonga, hai colpito il mio cuore, hai fatto brillare gli occhi ad un uomo per me molto speciale, mio padre.
Silvia