Per ogni viaggio fatto, ci piace, al ritorno, buttare giù su carta le nostre impressioni, dopo naturalmente aver scambiato tra di noi opinioni e sensazioni vissute nei luoghi visitati. Per staccare dal lavoro approfittiamo di un golosissimo ponte in occasione della festa del patrono della città di Pisa, S. Ranieri, quest’anno viene di venerdì. Aggiungendo un giorno di ferie partiamo il giovedì mattina. Questa volta andiamo alla scoperta dell’Isola d’Elba, in sella al nostro inseparabile scooter. Prendiamo la via Emilia, c’è una fitta nebbia, cosa parecchio strana dalle nostre parti, ma non ci preoccupiamo, le previsioni per il weekend sono buone, questa strada che da Pisa porta a Rosignano è bellissima, si snoda attraverso colline coltivate a grano, e quando dopo circa 40 minuti il sole si fa posto nella nebbia e accende i colori delle colline, il verde acceso e il giallo oro. Arriviamo a Piombino per imbarcarci sul traghetto delle 9:00 La traversata è piacevole, grazie al mare calmo, e in soli 50 minuti arriviamo a Portoferraio, dopo le concitate operazioni di sbarco seguiamo le indicazioni per Marina di Campo, dove alloggeremo, la strada che cominciamo a percorrere è un susseguirsi di dolci curve che accarezzano le colline lussureggianti di pini e di tante altre varietà di arbusti verdi e profumati, che fanno da cornice alle baie sottostanti dalle acque cristalline. Ignari di quanto sia la distanza da percorrere, ubriachi di tanto belvedere, arriviamo a destinazione in meno di mezz’ora, il tempo di lasciare i nostri zaini in camera e usciamo per vedere il centro del paese.
Lo troviamo affollato di turisti e, ovviamente, di residenti intenti a fare la spesa giornaliera nei negozietti tipici, ci sono soprattutto enoteche dove si può degustare l’Aleatico dell’Elba con i cantuccini, e botteghe artigianali dove si possono acquistare i minerali e le pietre dell’isola. La spiaggia di Marina di Campo è grande e abbastanza affollata per i nostri gusti, quindi andiamo alla ricerca di qualche caletta un po’ meno battuta da famiglie con pargoli al seguito che con canotti, ciambelle, secchielli, bocce e quant’altro, ostacolano ogni tentativo di stendere il telo da mare e goderci il sole, (anche perché ho la capacità di attirare i pargoli più rumorosi, che, purtroppo, sopporto ben poco. ndr – Massimo)
L’isola è ricca di una varietà di paesaggi che vale la pena scoprire, appena lasciata una spiaggia si sale fino in cima a dei crostoni di roccia per poi ridiscendere per morbidi campi, e poi ancora verso il mare, ci sentiamo parte di questo quadro naturalistico dove le pennellate colorano di verde e d’azzurro la tela, ovviamente il nostro desiderio non si appaga solo alla vista di questo mare incontaminato, vogliamo immergerci in un sano bagno, ma, dobbiamo fare i conti con la temperatura bassa del mare, riusciamo a bagnarci fino alle ginocchia e non neghiamo di aver provato una certa invidia nel vedere i bambini sguazzare in acqua come se avessero il grasso di foca a proteggerli dal freddo.
Nei quattro giorni di permanenza abbiamo girato tutta l’isola, toccando le località più note, come Porto Azzurro e Rio Marina, Capoliveri e Procchio, si somigliano un po’ tutte, hanno in comune il porticciolo, più o meno grande, con i pescatori intenti a vendere il pesce e riparare le reti, la piazzetta, le piccole botteghe, e la passeggiata la sera. Rio Marina è l’unico paese che avevamo già visitato in passato, circa quindici anni fa. Con il passare degli anni abbiamo trovato grandi cambiamenti, soprattutto in quello che era un porticciolo, oggi è diventato un discreto porto turistico con molti posti barca, ma se l’uomo prende qualcosa al mare, il mare riprende qualcosa che è suo, quella che era una bella spiaggia, oggi è poco più che un fazzoletto di ghiaia. Un grosso vantaggio degli spostamenti con le due ruote è la possibilità di fermarsi in qualsiasi punto senza problemi di parcheggio, facendo la strada che percorre il perimetro occidentale dell’isola abbiamo avuto diverse occasioni di fermarci lungo la strada e scendere i sentieri per arrivare alle calette isolate, tra queste ci piace segnalare quella di Crocetta.
La sera è il momento del rilassamento totale, seduti su una panchina, di fronte a noi il dondolio delle barche attraccate al molo e dietro, il luccichio del paese.
E’ stata una breve vacanza, ma piacevole sotto tutti i punti di vista, l’isola ci ha conquistati completamente con i suoi paesaggi, con la tipica cucina a base di pesce, con gli odori degli oleandri, merita davvero di essere visitata, e noi aggiungiamo, prima o dopo i mesi di luglio e agosto.