Come un giro di giostra
Viaggio deciso in poco tempo, dettato soprattutto dalla voglia di provare la moto nell’uso turistico.
Agli inizi di luglio mi viene proposto un albergo in Trentino, un amico motociclista c’è stato e mi parla delle strade e dei posti molto belli da visitare. Breve consultazione e decisione di partire, in pratica allunghiamo l’iniziale programma di andare a trovare i nostri amici sul lago di Como. L’albergo che mi era stato proposto ha una stanza libera fissiamo quindi per tre notti. Dopo il Trentino ci fermeremo sul lago di Como.
Giorno di partenza fissato per lunedì 11 agosto, è il nostro primo viaggio con la nostra moto, e una delle rare volte in cui partiamo con qualcosa che non sia l’aereo, alle 6.00 siamo già pronti, sistemati i bagagli, pochi come ormai è nostra consuetudine, questo nostro modo di viaggiare sempre leggeri ci facilita molto l’organizzazione dei bagagli in moto, abbigliamento completo, o quasi, abbiamo i jeans al posto dei pantaloni da moto, che saranno fra i nostri prossimi acquisti, saliamo in sella alla moto, da ora in poi la “Poderosa”. “Destinazione Paradiso”, così canta Grignani, il dito pollice indugia un attimo sull’accensione, poi preme con decisione e comincia il concerto dei 105 orchestrali, parte la musica per il giro di giostra.
Imbocchiamo l’autostrada a Pisa centro, direzione nord, deviazione verso Firenze, Bologna, e su fino a Bolzano. A Bolzano finisce il nostro tratto autostradale, usciamo e prendiamo una superstrada fino a Merano, da lì comincerà l’avventura per le strade delle dolomiti del Brenta. Da Merano prendiamo la strada che ci porta in Val D’Ultimo, dove troviamo il nostro albergo, arriviamo all’ora di pranzo, quindi passiamo il pomeriggio per ambientarci e capire quali sono le soluzioni migliori per visitare la zona nei prossimi due giorni, programmiamo quindi il secondo giorno per un giro dei laghi, ed il terzo per i passi Stelvio, Gavia e Tonale.
Ore 8.00 del 12 agosto, facciamo un’abbondante colazione e saliamo in sella alla Poderosa. Direzione Clès, passando dalla Val di Non, la Poderosa scivola via lungo la strada, non la guido, va da sola, sembra conosca già il percorso e voglia mostrarcelo, manteniamo la nostra velocità turistica sui 50/60 km/h, in questo modo ci godiamo la strada e il paesaggio, distese di meleti, golden, delicius, stark. Verdi pascoli e vallate fiorite, attraversando paesini che sembrano finti per quanto siano colorati e perfettamente curati, i paesaggi spariscono spesso in lunghi tunnel per riapparire nuovamente oltre il monte, strapiombi ripidi, rocce nude e ruscelli gonfi di acqua, prati verdi e mucche al pascolo, in alto soffici nuvole bianche come cotone in un cielo azzurro abbagliante. Molto spesso troviamo l’asfalto rossiccio, bellissimo, drenante e con molto grip, la Poderosa affronta le curve con tranquillità impressionante, e Silvia è talmente tranquilla che comincia a scattare foto anche mentre andiamo. Nei caschi non abbiamo interfono o auricolari per la musica, ci lasciamo trasportare dagli odori e dai suoni del vento, ci fanno compagnia i 105 orchestrali che, senza sosta, ci fanno piacevole compagnia, il suono della moto è dolce, sommesso ma deciso.
Ci fermiamo al primo lago, quello di Tovel, si trova a 1186 mt slm, famosissimo un tempo per la sua colorazione rossastra, dovuta ad un alga, oggi praticamente scomparsa, è comunque un bel lago, racchiuso tra i monti e gli abeti di un verde intenso. In inverno, quando le piogge sono scarse, il livello dell’acqua del lago può scendere di sei metri, lasciando sospesa la lastra di ghiaccio che si è formata in superficie. Il sole ci accompagna, come ci accompagnerà nei giorni successivi, ci gustiamo, andando, l’aria a volte frizzantina, la temperatura giusta per andare in moto.
Passato il lago di Tovel ci dirigiamo verso sud, verso il lago di Molveno, il più grande e il più famoso della zona, per estensione è il secondo del Trentino. Arriviamo a Molveno nel pomeriggio, il tempo di dare uno sguardo al lago, due passi e torniamo verso Clès e la Val d’Ultimo.
Anche il 13 agosto ci svegliamo presto, ancora una colazione abbondante e partenza verso il Passo dello Stelvio, Passo Gavia e Passo del Tonale. Il giro di oggi è un altro giro di giostra, tornante dopo tornante arriviamo alle vette e scendiamo oltre, per cercarne un’altra, con questo saliscendi cambia anche la temperatura, caldo piacevole tra i meleti delle valli e fresco pungente sulle vette innevate. Se ieri la strada era divertente oggi è magnifica, paesaggi meravigliosi, ci fermiamo spesso per fare le foto, curve ampie e scorrevoli, il piacere di percorrere la strada con la moto aumenta, arriviamo alla base dei tornanti per lo Stelvio, verso l’alto vediamo le vette, le nuvole che si rincorrono, si alzano e scendono seguendo le correnti di aria calda e fredda, nascondendo e facendo riapparire le vette, ci aspettano 48 tornanti da un versante e 36 dall’altro, un lungo serpentone percorso dalle auto, camper ma soprattutto moto, di tutti i tipi, turismo, strada, custom e enduro, arriviamo in cima, 2760 mt slm, l’aria è piuttosto fresca, 10°, fortunatamente c’è un bellissimo sole, facciamo un giro per le botteghe tirolesi e ripartiamo alla volta del Passo Gavia, 2620 mt slm, la strada non è bellissima, stretta e spesso rovinata, per cui l’andatura è più prudente, attraversato il passo scendiamo verso Bormio, la strada a questo punto diventa impegnativa, asfalto ottimo, ma carreggiata molto stretta, spesso c’è spazio per solo un mezzo, guard-rail a tratti inesistente e strapiombo di molti metri, come se questo non fosse sufficiente troviamo alcune brevi gallerie molto buie e in curva. Andiamo verso il Passo del Tonale, passato Bormio la strada torna ad essere piacevole, non ci fermiamo in cima al passo, ma proseguiamo sulla strada del ritorno verso la Val d’Ultimo.
14 agosto, riprendiamo la strada di casa, ci fermeremo sul lago di Como per quattro giorni, ma questo è un altro racconto.
Negli otto giorni che siamo stati fuori abbiamo percorso 1900 km, molti dei quali sulle Dolomiti, è stata una esperienza notevole, una bel test per noi che non avevamo ancora provato la vacanza in moto, dopo questa possiamo dirci pronti per affrontarne anche di più impegnative. Altro giro e altra corsa, chissà dove e chissà quando, ma la giostra è lì pronta a ripartire,
la strada davanti a noi è aperta, non resta che dare un colpo di bacchetta e far ripartire gli orchestrali..
Lamps